Il Natto del Pazzareno

Chi non salta Nazareno è! Ed a ritmo nazionalpopolarcalcistico è finito il rinomato patto tra PD e FI per le riforme istituzionali. Il casus belli è stata l’elezione di Mattarella alla Presidenza della Repubblica. L’effetto è stato devastante, ma si può riassumere in un tweet: tutti contro Verdini. Fitto ormai è un’Erinna scatenata per il Transatlantico. La Santanché e la Biancofiore, eccitate dall’odore del sangue, rilasciano interviste al napalm. E Berlusconi per ricompattare i suoi è costretto a serrare i ranghi e focalizzare le truppe contro il PD.

Ed intanto, Alfano si piega a novanta. “Persona valida, ma non ci è piaciuto il metodo” commenta. Ma poi lo vota. Il metodo: Renzi ha deciso, gli altri hanno fatto si con la testa. Il merito: se una persona è valida, perché non votarla? E’ come dire ad un idraulico chiamato dalla vicina: lo so che puoi ripararmi il tubo, ma siccome non ti ho chiamato io, preferisco morire annegato in casa.

Ma la Mattarellata di Renzi ha relegato allo stato di anti-materia anche i grillini. Ridotti ormai a fare spot elettorali anti-euro da far invidia ai video di Nino D’Angelo degli anni 80, quelli del M5S hanno dichiarato una vittoria della loro linea. Quale questa fosse è chiaro sicuramente al direttorio e a Grillo. Agli elettori non è dato sapere. Cliccate “mi piace” sul blog, e non rompete i coglioni.

Queste elezioni hanno sancito una grande verità: Renzi è uno scienziato. E’ l’unico politico che applica la fecondazione assistita con due mamme ed un padre. Riesce a stare in equilibrio tra 3 maggioranze differenti (Lui e NCD, Lui e la Sinistra, Lui e Forza Italia), fa votare le leggi che vuole, quando le vuole e come le vuole. Canguri, tagliole e ghigliottine, quasi gli provocano un’erezione.

E a noi italiani? A noi non ci resta che ridere. Ma non troppo, che poi ci escono pure le rughe.

Ben arrivato e buon lavoro, Presidente Mattarella!

State Boni(ni)

La Bonino sbuca ad ogni elezione presidenziale.

Ogni 7 anni, la scongelano dal freezer di Pannella, per poi votare il solito 90enne con “alto senso delle istituzioni”. Lei è come una puttana: tutti la vogliono, nessuno se la sposa.

D’altro canto, parliamoci chiaro: la Bonino non è adatta a fare il Presidente della Repubblica. Perché rappresenta troppo una parte politica (peraltro ultraminoritaria: 0,3% alle ultimi elezioni), perché è stata già cassata ampiamente dagli elettori (che hanno preferito votare la Polverini, ed ho detto tutto), perché sarebbe una scelta troppo da “sindrome delle quota rosa”. Insomma, anche no, grazie.

Eppure, sarebbe un segno VERO di cambiamento se si votasse con ampia maggioranza una persona al di fuori di ogni sospetto. Una persona come Laura Boldrini sarebbe l’ideale, ma è troppo giovane. Si trovasse un cervello fuggito all’estero, che porti una ventata fresca nei palazzi del potere capitolino. I nomi a disposizione sono tantissimi, le nostre eccellenze abbondano.

E speriamo che chiunque venga eletto, abbia le palle per rimandarci alle urne, costringendo prima i partiti ad una nuova leggere elettorale. Senza saggi e paggetti. E vinca il migliore.

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