Jobs Fucked

Mentre in Italia impazzano il Toto-Quirinale e la morte di Pino Daniele, in Inghilterra si affrontano temi ben più fondamentali: il principe Andrea è più porco di Peppa Pig?

La storia è semplice. Un giorno una ragazzina un po’ porno si è svegliata accusando il secondo erede al trono inglese di molestie sessuali. E vivendo all’epoca di Cinquanta Sfumature di NULLA, non poteva fermarsi qui: sarebbe stata la sua schiava sessuale.  All’idea del principe, ormai tutte le casalinghe britanniche sono pronte con il rabbit ad una maratona masturbatoria.

Amo l’Inghilterra. E’ un paese che così pochi problemi (l’economia tira più di un pelo di…tanto per rimanere in metafora) da necessitare bucoliche distrazioni per svegliarsi dal suo torpore medio-borghese. Un lusso che gl’italiani non possono permettersi neanche durante i saldi.

Da noi c’è la crisi. Non possiamo neanche appellarci ad un monarca che si scopi verginelle della Bocconi (ormai è chiaro che le due parole siano incompatibili). In cambio, regna sovrana una polemica orgiastica sul Jobs Act. Renzi ama tanto l’inglese che non lo sa parlare. Parliamo della riforma del lavoro.

Cosa prevede in breve? Che l’economia non sia più regolata dai giudici. Che vengono estesi i diritti anche ai lavoratori precari. Che non esistano più i co.co.pro, coccodè e cocco-bello-cocco-fresco. Che ci sia una rete di ammortizzatori sociali universale. Che il disoccupato non venga abbandonato, ma formato per rientrare nel mondo del lavoro.

Direte: bellissimo. Eppure piovono critiche da ogni lato. La legge non è perfetta, mancano alcuni decreti attuativi, ma è la prima volta che si prova a smuovere le acque. La riforma è ispirata alla Spagna e alla Germania, dove pare ci siano dei risultati davvero incoraggianti.

Vi terremo aggiornati.

Su come Andrea si fottesse la ragazzina, ma anche su come (e se) saremo fottuti in Italia.

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