Lindsay, Matteo, Belen, e gli animali superdotati

Per una vita che va, una vita che non viene. Ieri è morto il gatto della Pellegrini. Ho pianto tutto il giorno assieme a lei. Speravo di consolarmi con la nuova gravidanza di Belen, ma invano. Era solo un’abbuffata di astice a Formentera con Stefano. E mentre la Rodriguez gozzoviglia, rubano sia a casa della Lucarelli che a Lindsay Lohan. I ladri non vanno mai in vacanza, ma con Lindsay gli ha detto male: ora vuole 60 milioni di dollari indietro.

Chiediamoli al Premier, al quale è evidente che avanzano spicci (dopo l’annuncio del taglio di 50 miliardi di tasse in 4 anni, pure Carmen Di Pietro è andata da Renzi a fare la questua per delle nuove tette). Oppure a Valerio Scanu, che ha fatto incetta di soldini mettendo all’asta una sua canotta, guadagnando ben 3000 euro.  Parlando di aste, eccovi la storia di Mark, l’uomo che per avere qualche centrimetro in più, si è ritrovato impotente.

A chi si è ispirato? Semplice: o alla campagna twitter JunkOff, dove da giorni gli utenti si scatenano a suon di foto di genitali di animali oppure alla famosa palla gigante a cui si appendeva Miley Cyrus nel suo più famoso video (complimenti a lei per la conduzione dell’MTV Music Award). Sicuro non ha tratto ispirazione da Selena Gomez, che fino a qualche tempo fa indossava l’anello di castità. E poi si chiede perché Justin l’abbia lasciata.

A Lindsay non rimane che batter cassa da Salvini. Pare che abbia chiesto 500mila euro di risarcimento per un videogioco dove lo si deve uccidere per guadagnare punti. Che sarà mai, Matteo. Ci uccidi i coglioni almeno 4 volte al giorno in Tv e Radio, mica ti abbiamo mai chiesto una lira. Roba che solo lo spogliarello di Nadal in campo ci può far risuscitare dopo una tua ospitata in un talk.

Lindsay, vedi tu. Se poi ti rimane qualche dollaro, invece di spenderlo in alcol, ricordati del tuo amico Massimo (il sottoscritto). Mi raccomando.

Gli hanno messo le ali

Non parliamo della Red Bull, ma del nostro caro Primo Ministro, il quale in questi giorni gongola come pochi nel Pianeta Terra. E non perché inanella un successo politico dopo l’altro (cambia la Costituzione con la mano destra, con la sinistra la Scuola e con il piede la RAI). Semplicemente, perché tutti gli altri partiti ce la stanno mettendo TUTTA, perché prenda il 60% alle prossime elezioni.

Ai lati della corte fiorentina ci sono tre ali estreme: La Lega lepenista-salviniana, i Cinque Stelle estremisti confusi e ora si aggiunge anche Landini, il vetero-comunista (nel senso veterinario). Ricapitoliamo gli ultimi eventi, che si susseguono ormai al ritmo trash-narrativo di un film di Vanzina. E peggiorerà mano a mano che ci si avvicina al momento del box office, le regionali 2015.

Nella Lega si è consumato il divorzio tra Salvini e il moderato Tosi. Non c’era più spazio per un democristiano nel partito-fotocopia del Front Nationale. Salvini, ormai caudillo dell’ampolla del Po, doveva disfarsene. Ed ha atteso la prima ghiotta occasione, la scelta dei candidati alle regionali, per attuare il suo piano polli-tico. Tosi ha abboccato, condannadosi al nulla cosmico come un qualsiasi Fini o Alfano.

Nel Movimento Cinque Stelle esiste una sola cosa chiara: non si capisce una mazza. Un giorno dichiarano che la Germania è nazista, un altro che dobbiamo dialogare con l’ISIS, l’altro che la Riforma della Scuola favorisce la moglie di Renzi. Ed ecco il peggior difetto di questo movimento: ti fanno muovere le palle. Di tutte le accuse che si potevano muovere a questa riforma, loro scelgono la meno rilevante. Dimostrano l’intelligenza politica di una ragade. Non fanno politica, ma solo tweet acchiappa-like.

L’altro problema dei M5S è che non è nè carne nè pesce. E così, si è inserito in questo vuoto a sinistra il mitico Maurizio Landini. Ormai eccitato dall’odore di Tsipras e di Podemos, ha sentito la necessità di creare un “movimento sociale” che aggreghi chi non ci sta con questo governo. E considerando che ci sono già due partiti ad occuparsene, direi che si spartiscono un bella fetta del nulla cosmico di cui sopra. Mossa argutissima e aritmeticamente sensata. Complimenti.

Neanche menziono Forza Italia, che nel Veneto si allea con Tosi, ma sul nazionale rincorre Salvini. Ormai è allo sbando. La recente assoluzione di Berlusconi dal processo Ruby li ha rincoglioniti. Si parla di una discesa in campo di Silvio, la terza o quarta, ormai ho perso il conto. Ed ormai ci siamo arresi a quest’uomo, che in campo scenderà pure con la sedia a rotelle, semmai dovesse finirci sopra. E fatelo scendere, dategli questa soddisfazione.

Ditemi voi come non può godere Renzi di quello che gli succede attorno. Io sarei in estasi di Santa Teresa perenne se fossi in lui. Ed anche se fa qualche cazzata, passa totalmente in secondo piano di fronte alla piccolezza di questi politici all’amatriciana. Non è buono che non ci sia un’opposizione al Governo. Ci fa somigliare sempre più ad una Repubblica delle Banane.

E sapete dove e a chi le inseriranno se non torniamo alla normalità.

Lo Scolo

Mi sveglio stamane. Attivo Twitter. Mi si riversa addosso tanta di quella indignazione social che manco avessero eletto Matteo Messina Denaro a Papa. E poi scopro perché. Il Volo, il trio di tenori italiani, ha vinto Sanremo. Rewind. Nessuno dice A del fatto che l’ISIS è ormai in Libia, e minaccia il nostro ministro degli Esteri, ma tutti trovano la forza di scagliarsi contro una canzonetta? QUALCOSA NON VA IN QUESTO PAESE.

Rifletto e non posso che pensare ad una cosa: l’invidia. Nel nostro paese chi ce la fa, chi ha successo, viene delegittimato, lapidato mediaticamente ed infine disprezzato. Diventa oggetto di dietrologie da contrordine mondiale che i massoni sono bimbi che giocano a risiko. Ed invece di valorizzarle, noi perdiamo tempo a denigrare le nostre eccellenze.

E va tutto così. Sanremo. Ma anche le riforme istituzionali. Esiste un governo che decide finalmente. Che cerca di coinvolgere le opposizioni. Che riforma la Costituzione. E cosa succede? I comunisti si alleano con Brunetta e il comico genovese per far decadere il Parlamento. Parlano di Aventino, a me sembrano Oriolo Romano. Quello della Sagra del Porcino. L’Alleanza del Sorcio Verde, e non parliamo di Salvini.

La vicenda sanremese è davvero simbolica del nostro paese. Mentre dei ragazzi cercano di volare, gli altri scolano solo merda tanto per il gusto di farlo. Patetici.

Il Natto del Pazzareno

Chi non salta Nazareno è! Ed a ritmo nazionalpopolarcalcistico è finito il rinomato patto tra PD e FI per le riforme istituzionali. Il casus belli è stata l’elezione di Mattarella alla Presidenza della Repubblica. L’effetto è stato devastante, ma si può riassumere in un tweet: tutti contro Verdini. Fitto ormai è un’Erinna scatenata per il Transatlantico. La Santanché e la Biancofiore, eccitate dall’odore del sangue, rilasciano interviste al napalm. E Berlusconi per ricompattare i suoi è costretto a serrare i ranghi e focalizzare le truppe contro il PD.

Ed intanto, Alfano si piega a novanta. “Persona valida, ma non ci è piaciuto il metodo” commenta. Ma poi lo vota. Il metodo: Renzi ha deciso, gli altri hanno fatto si con la testa. Il merito: se una persona è valida, perché non votarla? E’ come dire ad un idraulico chiamato dalla vicina: lo so che puoi ripararmi il tubo, ma siccome non ti ho chiamato io, preferisco morire annegato in casa.

Ma la Mattarellata di Renzi ha relegato allo stato di anti-materia anche i grillini. Ridotti ormai a fare spot elettorali anti-euro da far invidia ai video di Nino D’Angelo degli anni 80, quelli del M5S hanno dichiarato una vittoria della loro linea. Quale questa fosse è chiaro sicuramente al direttorio e a Grillo. Agli elettori non è dato sapere. Cliccate “mi piace” sul blog, e non rompete i coglioni.

Queste elezioni hanno sancito una grande verità: Renzi è uno scienziato. E’ l’unico politico che applica la fecondazione assistita con due mamme ed un padre. Riesce a stare in equilibrio tra 3 maggioranze differenti (Lui e NCD, Lui e la Sinistra, Lui e Forza Italia), fa votare le leggi che vuole, quando le vuole e come le vuole. Canguri, tagliole e ghigliottine, quasi gli provocano un’erezione.

E a noi italiani? A noi non ci resta che ridere. Ma non troppo, che poi ci escono pure le rughe.

Ben arrivato e buon lavoro, Presidente Mattarella!

Giustizia

Che alcuni giudici scrivessero sentenze col culo era ben chiaro a tutti. Che lo facessero fisicamente non ce lo aspettavamo. Eppure è proprio così: al tribunale di Roma, un giudice è costretto a lavorare in bagno per mancanza di spazio.

La polemica sulla Giustizia è infinita. Dopo Mani Pulite (e meno male, ora che sappiamo dove si siedono i giudici), è stata una guerra costante tra Presidenti del Consiglio infervorati contro le “toghe rosse” e giudici invasati in cerca di popolarità. E ora Renzi gli ha pure ridotto le ferie. Apriti cielo. Se una biscia vede un magistrato di questi tempi, cambia strada. 

La giustizia è il tipico esempio di spauracchio ideologico, come l’articolo 18. Nessuno ne capisce una beata minchia, eppure tutti ci mettono il becco. Come sempre la verità è nel mezzo. I giudici italiani sono tra i più produttivi al mondo. Ma non hanno personale che li aiuta. La giustizia è poco informatizzata, ed i giudici sono troppo vecchi per modernizzarsi. Sono una casta, ma i più giovani si spaccano il sederino. Esistono troppe leggi in Italia. La normificazione del Paese equivale alla sua mummificazione. Di questo rito, i giudici sono le vestali.

La lentezza della giustizia è il primo motivo per cui non si investe nel nostro Paese. Eppure, è la cosa più lenta da riformare. Appena la si tocca, si scatenano le Erinni da ogni procura e soviet italiano. E mentre tutti sono ossessionati dalle leggi ad personam, nessuno se ne sbatte delle proliferare di leggi contra paesem.

Very Bello. Very Figura di Merda

L’Italia non ci riesce proprio a fare figure di merda planetarie. Pensiamo sempre in grande quando si tratta di epic fails.

Riusciamo a creare casi di successo, come il video Extraordinary Common place, ed il giorno atrocità come il sito Verybello.it. Non è il primo esempio. Come non ricordare il video di Rutelli per promuovere il sito italiano del turismo. “Come to Italy, please” elemosinava il very bello della politica italiana con accento da cuoco indiano.

Ancor più interessante l’immenso “Magica Italia” di Berlusconi, dove vende il nostro Paese con lo stesso carisma di Mastrota che vende materassi. Oppure, i più recenti – e direi ripetuti – casi di Renzi che parla Itanglish.

E mi fermo quì con gli esempi, per amor patrio.

Gli errori di fondo dietro questi spot sono due.

1) I protagonisti. Un Presidente del Consiglio non fa spot. Per sua natura, guida un Governo, non un video di MTV. E se proprio sente la necessità di farlo, almeno sappia parlare con accento non maghrebino.

2) L’inappropiatezza. Gli spot di un paese come l’Italia risultano sempre inappropriati. I turisti vorrebbero venire in Italia, ma li ferma la disorganizzazione, e non certo la mancanza di coglioni che la promuovano in TV.

A volte mi domando chi siano gli alti burocrati del ministero del Turismo. Forse gente che odia tanto l’Italia. Come se in Arabia Saudita mettessero ecologisti al Ministero del Petrolio.

Ci vogliamo davvero tanto tanto male.

Sforza Italia

In Forza Italia sono stressati.

I sondaggi li danno sotto il culo di Salvini. Berlusconi è innamorato di Renzi, cazzia pesantemente il chihuahua di fiducia Brunetta, addirittura incontra Alfano. Gasparri viene cacciato da Twitter (ma non dal Senato). Tutti incupiti per i 15 anni della morte dell’amico Craxi oppure non sanno più che pesci prendere?

Opto per la seconda risposta. La ragione è presto detta.

Forza Italia non è mai stato un partito di moderati. Mai. E’ stato sempre un partito di fondamentalisti berlusconiani. Un meltin pot esplosivo di liberal-fancazzismo con un pizzico di sana anarchia all’amatriciana. Il collante era sempre Silvio, o meglio, l’amore smisurato per lui e l’odio contro i suoi nemici.

Chiaro se vengono a mancare i due elementi fondanti, Silvio ed i nemici, il partito non esiste più.

Già mantenere un misero 16-17% è il miracolo italiano. Nei giorni di gloria, nessuno votava Berlusconi, ma vinceva sempre. Oggi nessuno lo vota davvero. Si sono o trasferiti dai figliol prodigi, i due Matteo, o si sono rifugiati a vedere Il Segreto senza più uscire di casa.

Berlusconi pensa alla partita del Quirinale. Vuole un Presidente che gli dia la grazia per poter passare alla storia come Padre della Patria e non come Proprietario dell’Olgettina. Ma non può pretendere che i suoi cani da guardia stiano buoni. Sbraitano in TV e sui social. Hanno voglia di ringhiare, ma ormai fanno paura solo ai polli. Li ha addestrati per farlo, e non può rinchiuderli adesso.

Potrebbe mandarli in qualche show tipo The Dog Whisperer per acquietarli e renderli più mansueti. La Santanchè la mandiamo da Il mio Gatto è indemoniato, mi sembra più appropriato. Almeno sarebbero nel loro genere TV di appartenenza. E non nei talk show, dove si dovrebbe parlare di politica e non trattare casi umani.

E adesso chi candidiamo?

Emma Bonino ha un tumore al polmone. Un dramma per i Toto-quirinalisti. E adesso quale donna fingeranno di voler mettere al posto di Napolitano? Su Twitter impazza l’hashtag #ForzaEmma, ed io mi unisco alla Rete. Anche se vi dirò: dato l’acume di certi politici, una sola Emma sotto chemioterapia vale quanto almeno 100 politici sani.

Lo dico a ben donde. Se penso all’ultima polemica sulle Primarie in Liguria, mi vien voglia di candidare Totti; che si è arreso ai selfie, e con le parodie che fioccano sul web, almeno ci facciamo quattro risate. Oppure, potremmo candidare Marchionne, che ha appena annunciato 1500 assunzioni alla Fiat di Melfi, leccando il culetto al Jobs Act del Governo.

Ancora meglio. Ho un’idea per tagliare la testa al toro. Lancio la candidatura di Jennifer Lopez. Dopo il vestito a bocce da fuori ai Golden Globes, un mix tragicomico tra una MILF ed un lampadario KUUT di Ikea, chi meglio di lei per rappresentarci nel mondo?

Scherzi a parte, l’affare è serissimo.

Tutti i sondaggisti non sanno a chi appellarsi. Dopo la scommessa del Premier, fioccano nomi come rutti in una birreria dell’Oktober Fest. Eppure dovrebbero aver capito: Renzi spara, spara, spara. Tanto nessuno controlla. Lui vince grazie alla nostra brevissima memoria storica, a misura di Brunetta.

Vedremo, valuteremo. A noi basterebbe una persona onesta.

Ed ora sì che siamo nel campo dell’impossibile narrativo.

Jobs Fucked

Mentre in Italia impazzano il Toto-Quirinale e la morte di Pino Daniele, in Inghilterra si affrontano temi ben più fondamentali: il principe Andrea è più porco di Peppa Pig?

La storia è semplice. Un giorno una ragazzina un po’ porno si è svegliata accusando il secondo erede al trono inglese di molestie sessuali. E vivendo all’epoca di Cinquanta Sfumature di NULLA, non poteva fermarsi qui: sarebbe stata la sua schiava sessuale.  All’idea del principe, ormai tutte le casalinghe britanniche sono pronte con il rabbit ad una maratona masturbatoria.

Amo l’Inghilterra. E’ un paese che così pochi problemi (l’economia tira più di un pelo di…tanto per rimanere in metafora) da necessitare bucoliche distrazioni per svegliarsi dal suo torpore medio-borghese. Un lusso che gl’italiani non possono permettersi neanche durante i saldi.

Da noi c’è la crisi. Non possiamo neanche appellarci ad un monarca che si scopi verginelle della Bocconi (ormai è chiaro che le due parole siano incompatibili). In cambio, regna sovrana una polemica orgiastica sul Jobs Act. Renzi ama tanto l’inglese che non lo sa parlare. Parliamo della riforma del lavoro.

Cosa prevede in breve? Che l’economia non sia più regolata dai giudici. Che vengono estesi i diritti anche ai lavoratori precari. Che non esistano più i co.co.pro, coccodè e cocco-bello-cocco-fresco. Che ci sia una rete di ammortizzatori sociali universale. Che il disoccupato non venga abbandonato, ma formato per rientrare nel mondo del lavoro.

Direte: bellissimo. Eppure piovono critiche da ogni lato. La legge non è perfetta, mancano alcuni decreti attuativi, ma è la prima volta che si prova a smuovere le acque. La riforma è ispirata alla Spagna e alla Germania, dove pare ci siano dei risultati davvero incoraggianti.

Vi terremo aggiornati.

Su come Andrea si fottesse la ragazzina, ma anche su come (e se) saremo fottuti in Italia.

Il complotto di Flash Gordon

Esiste un complotto internazionale oligarchico-giudaico-finanziario voluto da Flash Gordon e Magneto che ha costretto Renzi e Padoan ha inserire la c.d. norma “salva-Berlusconi” nei decreti della delega fiscale. EVIDENTE.

Flash Gordon avrebbe costretto il Premier con la minaccia di farlo dimagrire correndo. Magneto ha paventato di imbottire il Quirinale, a cui Padoan è candidato, di amianto fin dentro i cessi.

Di fronte a tale dispiegamento di poteri forti, il Governo si è arreso. Ne è palese conferma il recente video di Renzi, pieno zeppo di simboli massonico-esoterici. Un esempio concreto: “La riforma della scuola serve a dare dignità al paese”.

Quale sarebbe il collegamento tra i due super eroi e Berlusconi? Entrambi sono stati giardinieri del Cavaliere, o meglio erano gli stagisti di Mangano. All’epoca erano squattrinati, e sono rimasti riconoscenti a Silvio in secula seculorum.

Ad infittire il tutto, una frase di Renzi: “Stop alla norma,  ne riparleremo dopo l’elezione del Presidente della Repubblica”. Gli esperti di dietrologia politica applicata alla Fantascienza sentenziano: così minaccerà Silvio a votare un candidato favorevole al PD.

Scherzi a parte, la verità è un’altra, evidentemente.

Berlusconi, stanco della beatificazione di Renzi, aveva passato al grillino la notizia del volo di Stato a Courmayer (per poi chiudersi in silenzio stampa, lasciando il diritto di twittare cazzate quotidiane a Brunetta). A quel punto, Renzi si sarebbe vendicato cancellando la norma.

Tale tesi è corroborata inequivocabilmente dall’influsso di Saturno sul segno della Sagittario.

Restiamo all’erta per captare ulteriori dettagli di questa incresciosa vicenda che mina nella basi la nostra democrazia.

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