I sogni NON son desideri

Di cosa dovremmo parlare? Ah si, di Bossi che fa la pace con Alemanno abbuffandosi di rigatoni davanti al Parlamento. Quello gia’ rutta di norma, alla larga quando digerira’ la pajata romana.

Oppure di Berlusconi che annuncia l’invio di dieci milioni di libricini sull’operato del governo. Riedizione del primo famoso “Una storia italiana”, l’unico libro più diffuso al mondo, ma letto solo dall’autore.

Oppure della nomina a ministro dello sviluppo economico di un uomo di Pubblitalia, roba che ormai non e’ più conflitto d’interessi, ma genocidio del buon senso.

No, di tutto questo non dobbiamo parlare necessariamente. Perche’ e’ solo un bruttissimo incubo, ed io voglio tornare a dormire. Fino alla prossima legislatura.

CeSsura!

Rai, servizio pubblico

Rai, servizio pubblico

“Cosa c’entra un WC con il servizio pubblico?”.

Ieri sera se l’e’ chiesto il viceministro alle Comunicazioni Romani, alla visione della sitcom “Lost in WC” durante il programma della Dandini. Lo sketch di due minuti tratta di due apprendiste escort bloccate in un bagno di un palazzo signorile, stile Palazzo Grazioli. La destra insorge e vuole che siano fatti dei controlli.

Interessante il gioco di parole involontario di Romani. Perche’ la RAI e’ ormai diventato un servizio pubblico, nel senso di una toilette. Ed e’ pubblico, perche’ e’ semplice spettatore passivo di quanto impone il Governo. Non era mai capitato che il ministro delle attivita’ produttive indicesse una riunione con il cda Rai per investigare sulla presunta faziosita’ dei suoi programmi, ne’ tantomeno che a UnoMattina i presentatori telefonassero al premier per augurargli buon compleanno, terminando con “Questa e’ casa sua”.

Ormai siamo alla frutta, marcia: quella che nella prima Repubblica era lottizzazione, nella seconda e’ divenuta prostituzione. Tout court. Ed in fin dei conti, le due presentitute (presentatori-prostitute) di UnoMattina hanno pienamente ragione: la Rai e’ ormai l’estensione catodica della casa del Premier. Non dovrebbe sorprendere nessuno se del suo bagno se ne faccia una fiction.

Andate a cagare tutti. Nel senso di buona visione a tutti.

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