Dopo il Grande Fratello, siamo tutti una piccola famiglia. Tutti condividiamo tutto con tutti. Ma ci sono degli eccessi che non riesco ancora a sopportare. Premessa doverosa: vi scrive una persona che pensa sia giusto abrogare la legge sulla privacy. Eppure, la volontaria esposizione di momenti così intimi ancora mi fa paura.
E’ recente il caso di due gemelli gay che hanno fatto coming out con il padre. In rigoroso streaming web. Gli interrogativi agghiaccianti di questo episodio sono così tanti da meritare una gif animata di Tina Cipollari.
Proverò ad elencarle.
1) Come ti viene in mente di dire una cosa del genere a tuo padre al telefono?
2) Come ti viene in mente di registrarla e montarla sul web?
3) Perché sembrano infastiditi dal silenzio del padre? Rovina il ritmo del video?
4) Come fanno ad essere così lucidi da piangere sempre perfettamente inquadrati?
5) Come riescono a tenere sempre in bella mostra il cellulare così da non perdersi un suono?
6) Perchè sembrano delusi dal fatto che il padre non s’incazzi come in un recente video?
La verità è una: il padre di questi due è un angelo (“vi vorrò sempre bene, questo non cambierà mai”), ma ha dato vita a due demoni. Li chiamano nativi digitali, eppure il loro nativo a me evoca solo l’uomo di Neanderthal e gli aborigeni. Siamo ormai una selfie-crazia senza limiti. Non siamo cittadini, ma users. Non abbiamo più identità, ma un ID ed una password.
Se fossi il padre mi rimangerei ogni parola. Io due figli così stronzi e cinici li disconoscerei e come.
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