Giustizia

Che alcuni giudici scrivessero sentenze col culo era ben chiaro a tutti. Che lo facessero fisicamente non ce lo aspettavamo. Eppure è proprio così: al tribunale di Roma, un giudice è costretto a lavorare in bagno per mancanza di spazio.

La polemica sulla Giustizia è infinita. Dopo Mani Pulite (e meno male, ora che sappiamo dove si siedono i giudici), è stata una guerra costante tra Presidenti del Consiglio infervorati contro le “toghe rosse” e giudici invasati in cerca di popolarità. E ora Renzi gli ha pure ridotto le ferie. Apriti cielo. Se una biscia vede un magistrato di questi tempi, cambia strada. 

La giustizia è il tipico esempio di spauracchio ideologico, come l’articolo 18. Nessuno ne capisce una beata minchia, eppure tutti ci mettono il becco. Come sempre la verità è nel mezzo. I giudici italiani sono tra i più produttivi al mondo. Ma non hanno personale che li aiuta. La giustizia è poco informatizzata, ed i giudici sono troppo vecchi per modernizzarsi. Sono una casta, ma i più giovani si spaccano il sederino. Esistono troppe leggi in Italia. La normificazione del Paese equivale alla sua mummificazione. Di questo rito, i giudici sono le vestali.

La lentezza della giustizia è il primo motivo per cui non si investe nel nostro Paese. Eppure, è la cosa più lenta da riformare. Appena la si tocca, si scatenano le Erinni da ogni procura e soviet italiano. E mentre tutti sono ossessionati dalle leggi ad personam, nessuno se ne sbatte delle proliferare di leggi contra paesem.

Mal(um)ore

Ieri al rientro dagli USA, Berlusconi ha avuto un malore.

Appena rinvenuto, il premier ha commentato: “Le solite cellule ROSSE che cercano di accopparmi”.

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