Crolla tutto

Crollata la decenza del linguaggio 30 anni fa, sono crollate a catena tutta una serie di certezze. Crollano il lavoro e l’occupazione, crolla Pompei (per la seconda volta), crolla l’universita’, crolla il PIL, crolla il giornalismo, crolla la TV, crollano i partiti, crollano le istituzioni. Crolla il paese.

Trent’anni fa andarono in onda i primi “consigli per gli acquisti”. Chi l’avrebbe detto che sarebbero state picconate sul nostro futuro?

“Tagliati” per la politica

Oltre alla politica del “Dividi et impera” di cui ho ampiamente parlato, il governo Berlusconi fa uso di un’altra tecnica, mutuata dall’informatica: “Taglia e copia”.

Alcuni esempi recenti.

Universita’: taglia 700 milioni (il 10% del totale), ma non mette in copia i docenti che vogliono protestare per la riforma Gelmini. Più merito, meno sprechi. Leggi: meno soldi, più precari.

Fisco: taglia l’Irap, ma non mette in copia Tremonti, che s’incazza come un cefalo e minaccia le dimissioni. Scontro rientrato con una marchetta su una ipotetica cabina di regia della politica economica del governo.

Sicurezza: taglia i fondi al ministero dell’Interno per 263 milioni, pero’ non mette in copia i poliziotti che sono scesi in piazza in protesta.

Biotestamento: taglia il dibattito parlamentare sul testamento biologico, ma non mette in copia l’opposizione che aveva presentato diversi emendamenti.

Il governo taglia, taglia, taglia e non mette mai in copia chi di dovere. Però, stranamente, non dimentica MAI di mettere in copia i giornali, inondandoli di slogan propagandistici. Che casualità.

Polizia a scuola!

Berlusconi: “Se occuperanno le università, ci manderemo la polizia”.

Era ora che iniziassero ad acculturarsi anche loro!

Che premier lungimirante!

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