“Quando il saggio indica la luna, lo stolto vede solo un dito”. Se posso riassumere questo periodo della mia vita professionale, lo faccio attraverso questo proverbio. Nel caso specifico, io – così come altre persone che mi circondano – sono lo stolto. Vi dirò di più: sono PAGATO per essere stolto, e non diventare saggio. E’ la solita politica di chi comanda: stai tranquillo lì nel tuo angolino, non devi sapere tutto quello che sta succedendo, e soprattutto, non rompere i coglioni.
E cosa succede se un povero stolto, nonostante il comando a sottomettersi, inizia a farsi domande ed inizia ad intravedere la luna? Viene messo al suo posto. Ma vi dirò: è anche colpa dello stolto se non caccia le palle e combatte per il suo ruolo nella società. In un mondo ideale, nessuno prevarica nessuno, sono tutti corretti e buoni. Manco a dirlo: non esiste il mondo ideale. Già dalla scuola, ci sono coglioncelli che ti bulleggiano, imitando probabilmente genitori a loro volta scroti deambulanti pachidermici.
E di fronte a questi bulli esiste un solo modo per sopravvivere: contrattaccare. Armarsi, e partire alla guerra contro chi vuole importi valori o azioni che non aderiscono a quello in cui credi. Ammetto di aver subito passivamente alcune cose ultimamente (anche per stanchezza), ma lo spirito di Xena la Principessa Guerriera è tornata finalmente.
E mo mi diverto io. Auguri a chi mi rompe il cazzo.
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