Motu proprio fetish

Tipicamente, dicesi di atto del Pontefice che ha effetto di legge immediato. Un modo chic per dire “o fate come dico io, o sono cazzi”. Ma dal Vaticano uno se lo aspetta, perché, al di lá delle simpatie forti che provo per Bergoglio, trattasi sempre di dittatura. Lo Stato Italiano non lo è, fino a prova contraria; eppure, i nostri parlamentari non se ne sono accorti. Non riescono a fare una legge che sia una dalle guerre puniche: le uniche che “ratificano” sono precettate dal Governo, o dalla Merkel o in ultima istanza, dalla Corte Costituzionale. La sentenza di ieri sul Porcellum è solo l’ultima di questi esempi.

Ma l’espressione Motu Proprio l’ha utilizzata anche il più famoso degli utilizzatori finali, mister Berlusconi. Ieri, alla presentazione dell’ennesimo libro-panettone di Vespa, ha dichiarato: “Non chiederó la grazia. Lo faccia Napolitano con motu proprio”. Mi sa che pure a Silvietto tocca ricordare che il Presidente della Repubblica non è il Papa, e la grazia la puó concedere solo a seguito di richiesta di familiari o legali del pregiudicato. Se nè Marina, Piersilvio, Barbara nè Ghedini vogliono, cazzo almeno prova con Dudù, no?

Strano paese l’Italia. Si dichiara democratico, ma è alla ricerca costante di un imperatore. Un pó come quelle persone che di giorno si vantano della loro indipendenza, e di notte si fanno schiavizzare a letto.

L’ho sempre detto. Viviamo in un’epoca fetish.

Liste (Ri)pulite

Io sono nato zappatore. Ho l’eleganza di un cinghiale zoppo. Cammino come un guappo napoletano. Dico parolacce a raffica. Rutto senza soluzione di continuitá. Quando indosso un vestito elegante, sembro una presa per il culo deambulante, un tamarro ripulito. Ed ecco cosa sono le liste presentate dai partiti alle prossime elezioni.

Il caso Cosentino è paradossale, ma anche emblematico della vicenda. Berlusconi lo ha cacciato, non perché fosse impresentabile, ma solo perché cosi gli dicevano i sondaggi. Niente di nuovo, il Cav ci ha sempre basato ogni sua mossa – anche gastroeterinale. Il paradosso risiede nel fatto di averlo persino dichiarato pubblicamente, senza alcuna vergogna. Il personaggio è coerente: se avesse davvero seguito una logica di opportunità politica, anche lui non si sarebbe dovuto ripresentare, ed invece è capolista in tutte le Regioni.

(Ndr. E’ stato il PD ad iniziare questa gara, escludendo due candidati siciliani in odor di mafia. Ma il fine è lo stesso identico di Berlusconi: a loro va dato atto di esser stati i primi e di aver mantenuto la forma, con la storiella della Commissione Nazionale di Garanzia).

Il problema della pulizia di facciata non riguarda solo il PDL ed il PD. Esistono anche le cosidette liste nuove, che sono un enorme riclico di antichi sarcofagi parlamentari. Scopriamo che nel RIVOLUZIONARIO condominio-Ingroia si sono ri-piazziati vetero-comunisti estinti, e Di Pietro, che dopo la famosa puntata di Report era diventato un paria. Insomma, la Rivoluzione Civica è solo un poverissimo Trasferimento di Civico dei trombati.

Che dire degli altri partiti.

Il Movimento 5 Stelle ha fatto le parlamentarie online, a cui potevamo partecipare solo gl’iscritti al partito da anni. Per evitare incursioni last minute – dice Grillo. Ma un partito la cui mission dichiarata è quella di far salire i cittadini al potere non può permettersi certi scivoloni salva-apparato da PCI. Evidentemente manco lo stesso Grillo si fida tanto della sbandierata Rete. Ed infine, Scelta Civica di Monti che mette come capolista dappertutto Casini: neanche commento, è come sparare sullo scudo crociato.

Che simpatici questi partiti. Vogliono far passare delle puttane consumate per verginelle caste e pure.

Il nuovo che avanza puzza solo di avanzato.

Una vita correndo con le cuffiette

100 giorni. Bastano 100 giorni per restare senza genitori. Un governo lo si valuta nello stesso tempo, appena lo si elegge. Ed io mi sento sotto osservazione nello stesso modo. Dalla morte di mia madre il 18 febbraio scorso, a quella di mio padre sabato passato, non ho avuto un attimo di tregua. Nel mezzo, un incidente sulla moto che mi ha bloccato per un mese, e varie turbolenze in altri campi (lavoro, amore…). Sono piu forte di quanto pensassi. Nonostante mi ripeta spesso che crolleró, non succede. E mi fortifico.

Non avevo radici da anni, da quando lasciai casa 11 anni fa. Non vivevo la quotidianità familiare, nel bene e nel male. Non sono stato vicino ai miei genitori quanto avrei dovuto, né tantomeno a mio fratello, che ha sopportato tutto da solo (la moglie è stata un angelo). Non mi sento in colpa, so che il destino di emigrato meridionale mi accomuna a moltissimi altri. Non ho alcun tipo di rimpianto, se non quello di non aver tratto alcun insegnamento dalla loro morte.

I miei genitori si odiavano. Vivevano sotto lo stesso tetto per convenienza economica. Non parlavano da anni, ogni volta che s’incrociavano si maledivano. L’odio li ha uccisi, dello stesso terribile male, il cancro. Non credo alla storia delle sigarette, avevano smesso di fumare anni fa. L’odio avvelena il sangue, e mortifica lo spirito. Come si puo pretendere che il corpo non reagisca?

Non ho imparato niente. Continuo ad incavolarmi per stupide questioni, non dormo la notte per pensieri sul lavoro, non mi fermo mai a riflettere su quello che mi farebbe davvero bene, corro, corro. Anzi, scappo. La psoriasi aumenta, mi avverte di rallentare, di darci un taglio con tutta questa frenesia. Dove corro mai? Chi mi sta col fiato sul collo. Nessuno, proprio nessuno. La verità è che il mio peggior nemico sono io.

Ora è tempo di fermarsi. Lo dico sempre. So esattamente le cose da fare. Conosco la lista a menadito. Eppure giro lo sguardo verso altre mete, altre ambizioni, altri traguardi. Sono rifugi sicuri. Occupano il mio tempo, i miei pensieri, la mia energia. Invece di scendere dalla ruota, continuo ad accelerare come un criceto impazzito.

Fematevi, voglio scendere. È un librodi Bocca. Ma è anche il grido che mi assorda nei momenti di silenzio e di ozio. Non so davvero se lo ascolteró o alzeró il volume della vita per coprirne il suono.

Vedremo.

“Amaaaami Alfredo….” o della tragedia greca italiana

Che fine ha fatto Silvio? Non la vediamo più la bella premier donna, ma dov’e’ finita poverella? Dopo la sentenza sul lodo Mondadori (dovra’ sborsare 500 milioni di euro alla Cir) si e’ rintanata ad Arcore-No-More-Bunga-Bunga-Perche-Mora-sta-al-gabbio-povera-stellina e da li non si e’ mosso. Anche perche’ il fidato Letta gli ha consigliato di non farsi vivo per “evitare di turbare i mercati”. Cornuto e mazziato.

Intanto, la sua maggioranza perde pezzi. Milanese, Papa, Vizzini, Romano: tutti indagati dalla magistratura per reati che toccano falsi d’ufficio, corruzione, mafia ed altre amenita’. Il Presidente Napolitano ha preso il suo posto, perchè tanto i suoi ministri vengono sgamati a darsi del cretino a vicenda in pubblico e nel privato (beate siano le intercettazioni).

Anche la sua stampa di regime lo attacca. Gli consiglia di tornare alla rivoluzione liberale del 94. Di smetterla di occuparsi dei suoi affari giudiziari, e di fare la riforma del fisco. E data la situazione finanziaria, e’ come se consigliassero ad un malato di tumore di fumare canne. Lo fanno per farlo fuori definitivamente, verrebbe da pensare. Strani, strani tempi.

Silvio ci ha abituato a ritorni di coda improvvisi, discese negl’inferi ed ascese al paradiso inaspettate. Ma stavolta registriamo una novita’: neanche più lui ci crede, si e’ rotto le palle di fare la guerra con mezzo mondo per tenere a galla un’armata brancaleone appiccicaticcia, che lo fa somigliare all’ odiato Prodi.

La nota tragica e’ che siamo tutti spettatori/complici della sua tragedia – speriamo solo non sia greca. Perchè non stanno facendo una bella fine nell’attica….

Il sesso, secondo chi non lo fa

Il nuovo libro del Papa, Luce del mondo, e’ andato a ruba. Alcuni stralci sono trapelati nei giorni scorsi e sono davvero interessanti. Entrambi riguardano il magnifico mondo del sesso.

1) Il preservativo e’ giustificato in alcuni casi. Esempio: lo e’ se una prostituta lo usa con il cliente, perche’ indica una presa di coscienza di rischio per l’altro; 2) L’omosessualita’ e’ contro natura, anche se e’ una grande prova da affrontare.

Sul secondo punto non spendero’ più parole, ho gia’ sbugiardato ampiamente questa tautologia in precedenza (“se fosse contronatura, come mai i figli gay nascono da famiglie etero?”). Vorrei soffermarmi sul primo: inverecondo e inverificabile.

Inverecondo, perche’ ribalta i ruoli della questione, considerando la prostituta carnefice ed il cliente vittima; e perche’ da per assodato che tutte le prostitute siano malate. Illogico, perche’ se e’ vero che il preservativo protegge dalle presunte malattie delle prostitute, allora serve anche contro le malattie contratte da tutti gli altri. Perche’ escluderli dal ragionamento? Forse chi va a prostitute e’ più degno di protezione di chi non ci va?

La profonda miopia sociologica che emerge da queste affermazioni ha una sola spiegazione: incompetenza. Se il Papa&co non hanno mai fatto sesso, perche’ mai dovrebbero esserne esperti? Come si fa a pontificare su qualcosa di cui non si ha esperienza?

Carissimi, di una cosa bisogna dare atto al caro Joseph. Il titolo stavolta e’ davvero azzeccato: ora più che mai, ci ha illuminato sulla sua visione del mondo. E ci getta nel buio più medievale possibile.

Disco vendita

Non cambieranno mai questi simpaticoni della Chiesa Cattolica. A 7 giorni dalle elezioni, se ne escono con la solita solfa sull’aborto: “non votate chi non difende la vita”. Manco le brioche con la crema fanno bene alla vita, per non parlare dei fianchi! Sono contrari anche alla brioche?

Mi metto nei panni di un ecclesiastico, costretto sempre a dire le stesse identiche cose da anni ed anni ed anni. Ma non si rompono i coglioni? Non lo so, a me verrebbe di dire cazzate ogni tanto per il gusto di sorprendere la stampa e l’opinione pubblica. “Si al sesso orale, ma conservate il seme in frigo per i tempi di magra”, oppure “Usate il preservativo per conservare il Galbanino: si tiene sempre fresco”. Ed invece, non lo fanno mai.

La Polverini sarebbe per la difesa della vita, mentre la Bonino no. A me sembra che la Polverini per ora abbia saputo difendere solo i portatori sani di panini, di embrioni salvati non ne vedo l’ombra. E comunque, se proprio vogliamo fare le pulci: ma questa benedetta vita da chi sarebbe attaccata? Dai radicali? Ma quelli tra uno sciopero della fame e l’altro, l’unica vita che mettono in pericolo è la loro!

Ma gli antiabortisti mica rompono le balle solo in Italia: è grazie a loro che la riforma sanitaria di Obama è passata con la maggioranza dei voti; se il Presidente non avesse annunciato last minute che i fondi federali non sarebbero mai stati destinati all’aborto, questo gruppetto avrebbe votato contro il loro stesso Presidente.

La questione più interessante è che la maggioranza degli antiabortisti sono o uomini con mogli sforna-figli lamentose o donne frustrate di fare le mamme che vogliono costringere tutte alle stesse sofferenze. Ecco: questa storia dell’antiaborto più che di difesa della vita, la definirei di attacco ai coglioni altrui. Per pura semplice invidia. Ma si stessero in convento a godere frustandosi di cilicio e ci lasciassero vivere in pace, please.

Incontri del terzo Papa ed altre amenità ferragostane

Berlusconi: “Non ho chiesto alcun incontro con il Papa”.

Il Papa è risentito: è la prima donna a cui non l’ha chiesto.

Berlusconi #2: “Piano sicurezza per sconfiggere le forze del male”.

Ma chi gli scrive i discorsi? Tolkien?

Prema 0 per chiamare la reception

Dal 2009, Lo Stato Vaticano non recepirà più le leggi italiani come fonti giuridiche.

“Le leggi italiane sono troppe, contraddittorie ed alcune in contrasto con la dottrina cattolica”.

Veltroni indispettito: “Se è così, d’ora in poi il PD inizierà a recepirle!”

Ratzinmort

Domenica scorsa il nostro amato Ratzi ha detto: “I cristiani non devono aver paura della morte – è nell’aldilà la felicità”. Ma allora perchè non si uccide? Così trova la felicità lui e pure noi.

Ma poi, non pago di quanto già detto, ha continuato: “Il cattolicesimo ci ha liberato dalle superstizioni sulla morte”. Certo, dire che una volta diventati polpa di sugo per vermi si va tutti allegramente a parlare con San Pietro in un posto indefinito del continuum spazio-temporale fa apparire il film “Viaggio nel futuro” un trattato scientifico di Harvard.

E se vogliamo dirla tutta: che mese di merda il novembre di un cattolico. Inizia con tutti i santi (cioè, TUTTI – non te ne risparmi manco uno), continua con i morti e finisce con la pioggia. Ma inventatevi delle festività più allegre d’inverno e smaronatevi quelle più pallose d’estate (che tanto poi si va a mare e sticazzi).

La sindrome del cilicio sia sempre con voi.

Protestanti o Prada-stanti?

No Pain No Gain

No Pain No Gain

In inglese esiste un detto: “NO PAIN, NO GAIN” (“Se non soffri, non guadagni”). Premesso che la prima volta che l’ho sentito fu da una mia amica trans brasiliana (Paolo, detto LinguaGlossa). Per cui, pensavo dicesse: “NO PAIN, NO GAY”. Ero convinto si riferisse al fatto che per prenderlo a quel servizio, dovevi accettare un pò di dolore. Ma evidentemente mi sbagliavo.

Dietro questo detto, esiste tutta l’etica del sacrificio di cui la cultura protestante angloamericana è intrisa. Che va molto oltre il brianzolo “Lavoro, guadagno, spendo, pretendo” – perchè parla di DOLORE e non di sacrificio in senso generale. Che gl’inglesi fossero particolarmente dediti al masochismo ce lo dicono recenti fatti di cronaca, però pensavo fosse solo relegato all’ambito sessuale.

Ed in questo sta la grande differenza con gl’italiani. Pensiamo ai corrispettivi di questo detto:

  1. “Chi non risica non rosica” – alla logica del DOLORE, si sostituisce quella del “PROVAMOSE E VEDEMO CHE SUCCEDE“; all’etica del sacrificio, si sostituisce l’etica dell’inculare il prossimo;
  2. “Chi bella vuol apparire, un pò deve soffrire” – quì assistiamo non ad un’etica del dolore, ma ad un’estetica del dolore. Etica ed estetica hanno sempre teso a equivalare: basti pensare che il detentore della morale italiana – il Papa – vesta Prada.

In conclusione, assistiamo a due modelli di etica: una protestante ed una prada-stante. Entrambe regolano la vita di intere nazioni da secoli. Ed è curioso vedere come l’italia si sia lasciata contaminare dalla cultura angloamericana in tantissimi aspetti, tranne che in quella del sacrificio.

Chiamateci fessi.