Non sopporto Ilaria Cucchi

Odiatemi, ma io lo devo dire. NON SOPPORTO ILARIA CUCCHI, o dovrei chiamarla CUCCHIARINI, per quanto è presente in TV e nei social.

Ciò è successo a suo fratello è tremendo. Va trovata una verità, per quanto giudiziaria, lo dobbiamo a noi stessi, alle nostre istituzioni. Però permettetemi di esprimere un ragionevole dubbio sui parenti delle vittime che monopolizzano i notiziari e i talk show. Dimostrano una tale freddezza nell’esprimere il loro dolore che mi agghiaccia quanto un Adinolfi in costume.

D’accordo, ognuno esprime il cordoglio come vuole, non tutti dobbiamo chiuderci a recitare il rosario con il soundtrack di Bergoglio in sottofondo, però è la modalità ad insospettirmi. Tanto studio del make up visivo e morale, della cosa giusta da dire per risultare credibili ed equilibrati, dei vestiti da indossare, e dalla posa da assumere.

Non so quanto tutto questo abbia a che fare con il dolore, o ci sia solo egocentrismo alla base. Badate bene: anche questo sarebbe più che legittimo, purché lo si dichiari apertamente. Ecco, la cosa che meno sopporto è il passaggio da vittima a guru spirituale. Non lo reggo.

Perché se è così, allora Wanna Marchi non andava messa in carcere. In fondo, ditemi la differenza tra vendere alghe magiche e lacrime di coccodrillo.

Pupo, Nicki e le altre del mucchio

L’evento che tutti aspettavano è finalmente una realtà. Pupo ed Emanuele Filiberto tornano su Rai1! Mentre già scaldate i polpastrelli per live-twittare tutto l’odio che avete in corpo, ai maschietti consiglio la visione di un altro top trend del momento, ovvero la nuova statua di Niki Minaj al Madam Toussad. Apriti cielo. L’hanno scolpita a quattro zampe, e via con le accuse di razzismo e sessismo. Hanno sbagliato “ismo”, trattasi infatti di puro realismo.

Se fossi in Niki non me la prenderei, anzi per rilassarmi, me ne andrei a Porto Rotondo a divertirmi assieme a Silvio, che una volta sceglieva il predellino per l’ascesa politica e oggi preferisce il piano bar. Un ritorno alle origini, avendo lui iniziato come animatore sulle crociere. E poi, mia cara Niki, c’è chi sta molto molto peggio: una a caso, Tori Spelling, che a furia di botox sembra tutta una statua di cera vivente!

Chi invece dovresti prendere come esempio, mia cara amica dell’anaconda, è Barbara D’Urso, per gli amici Carmelita (come ogni buona trans cambia nome). Ha rilasciato diverse interviste in questi giorni, le due dichiarazioni shock: 1. “Voglio fare altri programmi” 2. “Mi corteggiano uomini di tutte le età“. Iperattiva e cougar (a tal scopo le raccomando il bimbo a tre palle appena nato). A volte mi domando perché gli assassini si rivolgano sempre agli obiettivi sbagliati.

Niki, invece, non ti consiglio di andare 1. a Copacabana, che ha appena perso il suo unico vantaggio competitivo su ogni spiaggia del mondo, i giovani neri; 2. in Russia, dove non ti potrai più lavare; 3. In Germania, dove si prevede un pò di sovraffollamento nei prossimi tempi.

Ho un’idea: datti all’alcol! Basta che non ti riduci come l’atleta che ha venduto la medaglia d’oro per pagare il taxi. Oppure, goditi i gattini al Momi di New York, e prepara i popcorn per il nuovo reality di Madonna.

Insomma, cara Niki, pensa che qui in Italia ci dovremo subito il ritorno di Pupo ed Emanuele Filiberto in TV. Tu a quattro zampe stai decisamente meglio di noi.

A.A.C. Aurora, Ashley e Casamonica. Notizie Cercasi

Mentre il mondo si dispera per l’anno sabbatico dei One Direction (sono stanchi, poveri), le coscienze degl’italiani sono state scosse da alcune notizie di ordine morale superiore. Roba che non avrebbe saputo risolvere neanche Locke (non quello di Lost).

La prima riguarda la figlia di Ramazzotti, Aurora, che in poche ora è passata dall’essere un singolo del padre ad un multiplo di rotture di palle per tutti. Il web si è scatenato quando è stata scelta per la striscia quotidiana di X Factor. Posto che il web non ha una benemerita cippalippa da fare per essersi scatenato così tanto, mi domando: perché non si imbufaliscono pure per la figlia di Albano che condurrà lo Zecchino d’Oro e per gli altri migliaia di figli d’arte presenti in Italia?

La seconda riguarda l’hackeraggio del sito di incontri clandestini Ashley Madison. Milioni di fedifraghi sono finiti online. Tra questi anche un famoso personaggio TV americano, bigotto e contro le famiglie non tradizionali. Adesso si parla addirittura di suicidi. Io l’ho sempre scritto che la privacy è sopravvalutata. Fai di tutto per nasconderti, e poi becchi un hacker qualsiasi – un annoiato cingalese di 12 anni – e hai il culo più esposto di Cicciolina.

Pagine e pagine di inchieste socioculturali su questi due casi (assieme ai funerali dei Casamonica). I giornalisti che – orfani di politici che dichiarano pure quando vanno al bagno – devono riempire i loro articoli e vendere qualche copia di giornali quando imperversano i vari diva e donna in spiaggia. Li capisco, a Roma c’eravamo solo io ed il fenicottero rossa ad Agosto.

Ma non mi capaciterò MAI della gente che abbocca e che di questi casi ne fa questione di vita o morte. Mentre hanno magari il figlio disoccupato o che si sfascia in discoteca. Sarò tardo io.

Sforza Italia

In Forza Italia sono stressati.

I sondaggi li danno sotto il culo di Salvini. Berlusconi è innamorato di Renzi, cazzia pesantemente il chihuahua di fiducia Brunetta, addirittura incontra Alfano. Gasparri viene cacciato da Twitter (ma non dal Senato). Tutti incupiti per i 15 anni della morte dell’amico Craxi oppure non sanno più che pesci prendere?

Opto per la seconda risposta. La ragione è presto detta.

Forza Italia non è mai stato un partito di moderati. Mai. E’ stato sempre un partito di fondamentalisti berlusconiani. Un meltin pot esplosivo di liberal-fancazzismo con un pizzico di sana anarchia all’amatriciana. Il collante era sempre Silvio, o meglio, l’amore smisurato per lui e l’odio contro i suoi nemici.

Chiaro se vengono a mancare i due elementi fondanti, Silvio ed i nemici, il partito non esiste più.

Già mantenere un misero 16-17% è il miracolo italiano. Nei giorni di gloria, nessuno votava Berlusconi, ma vinceva sempre. Oggi nessuno lo vota davvero. Si sono o trasferiti dai figliol prodigi, i due Matteo, o si sono rifugiati a vedere Il Segreto senza più uscire di casa.

Berlusconi pensa alla partita del Quirinale. Vuole un Presidente che gli dia la grazia per poter passare alla storia come Padre della Patria e non come Proprietario dell’Olgettina. Ma non può pretendere che i suoi cani da guardia stiano buoni. Sbraitano in TV e sui social. Hanno voglia di ringhiare, ma ormai fanno paura solo ai polli. Li ha addestrati per farlo, e non può rinchiuderli adesso.

Potrebbe mandarli in qualche show tipo The Dog Whisperer per acquietarli e renderli più mansueti. La Santanchè la mandiamo da Il mio Gatto è indemoniato, mi sembra più appropriato. Almeno sarebbero nel loro genere TV di appartenenza. E non nei talk show, dove si dovrebbe parlare di politica e non trattare casi umani.

Io sto con Letta

Io sto con Letta. Perché lui non ha chiesto di fare il Presidente del Consiglio. Perché ha avuto i nervi saldi a stare al governo con i pretoriani del Nano. Perché ha sempre avuto in mente il bene dell’Italia (e non la poltrona). Perché è competente, giovane, e rimane l’unico a poter governare il Paese.

Non voglio addentrarmi nello scenario del PD, congressi vari e primarie (Renzi, stai calmino che non è il momento di fare la primadonna). Ora come ora, bisogna solo andare avanti con questo Governo, portare a casa l’abbassamento del cuneo fiscale, la legge di stabilità, una nuova legge elettorale, e magari una riforma istituzionale serie che abolisca il bicameralismo perfetto. Questo Paese ne ha bisogno come l’aria. Non ci sono storie.

Stasera Letta andrà da Fazio. E Martedì chiederà la fiducia al Parlamento. E io sarò a tifare per lui. Per il Paese.

A fanculo fascisti grillini e berlusconiani.

A letto con B

Ieri sera ero al punto di addormentarmi, mentre vedevo ‘L’Infedele’ di Gad Lerner. L’argomento era il solito Rubygate, e non ne potevo più. Poi ha irrotto la telefonata di Berlusconi, e sono stato costretto a svegliarmi. Un attacco cosi’ violento non lo aveva mai fatto.

Ha offeso Lerner, ha offeso le sue ospiti chiamandole puttane (..’quelle cosiddette signore’), ed infine ha ordinato alla Zanicchi, europarlamentare PDL, di lasciare lo studio (‘postribolo televisivo’). Lerner lo ha prima invitato a moderare i toni, e poi lo ha chiamato cafone. Si vedeva agitato, sorpreso, indignato.

Personalmente, avevo il cuore che sbatteva a mille. Pensavo volesse uccidere Lerner, tanto era veemente e incollerito il Premier. Quest’uomo ed il suo seguito di vestali e sacerdoti sono la versione coatta ed allupata del Ku Kux Klan. Non fanno manco più ridere: fanno solo paura.

Chiunque li sostenga e li voti si macchia di una colpa storica inemendabile. Una colpa che ricade in egual misura nell’opposizione che non e’ in grado di opporvisi, e nella societa’ civile che si sta zitta. Saremo tutti complici.

Ognuno sceglie di che morte morite: la scelta e’ nelle nostre mani. Ma vogliamo davvero andare tutti a letto con Berlusconi?

Bravo bimbo Maroni!

Maroni ha pianto da mamma Masi, e ha ottenuto di parlare al programma di Saviano – dopo aver parlato in quasi ogni altra trasmissione durante la settimana passata. Il ministro dell’Interno ci ha propinato la check-list del governo del fare, ma mancavano due piccoli punti.

1) Sottolineare che gli arresti ed i sequestri alla mafia sono opera della polizia e dei magistrati, che operano a prescindere dal governo vigente; 2) Possono arrestare e sequestrare quanto vogliono i VIP della mafia, ma non serve a nulla se non distruggono il business che ne alimenta il meccanismo.

La puntata di ieri di Vieniviaconme, e i commissari europei a Napoli, hanno dimostrato ampiamente il totale stallo da cui il governo del fare non riesce ad uscire per i rifiuti di Napoli. Se rifiuti, prostituzione, droga e racket sono il core business della mafia, a che serve arrestare un capetto che sara’ sostituito il giorno dopo?

Il ministro delle Interiora (che parla con la pancia, e alla pancia della gente) dovrebbe capire che se non levi il cibo ad un individuo, questo continuera’ a vivere e proliferare. E l’unico modo per farlo alla mafia sono tre leggi semplici, semplici.

Legalizzazione della droga, creando un monopolio di Stato che gestisca OGNI droga come gia’ fa per sigarette ed alcol. Legalizzazione della prostituzione, con la creazione delle case chiuse. Ed infine, incentivi economici alla raccolta differenziata nella citta’ di Napoli. Scelte difficili, che sembrano abnormi solo agli occhi miopi di una politica che vive di slogan. Non si puo’ chiedere sensibilita’ sociologica a chi fa pubblicita’ per detersivi.

Bravo bimbo Maroni! Mamma Rai ti ha accontentato. Ma andando in TV, non hai che convalidato il fallimento del tuo operato.

Stacchiamo la spina

Leggo distratto i giornali. Sempre le stesse identiche cose di sette giorni fa. E’ sempre più vero: la politica italiana e’ come Beautiful. Puoi anche perderti un anno di puntate, e ti ritroverai sempre con Ridge, vittima di priapismo e diviso tra la puttana Brooke e la santa Taylor. Same shit, different day, dicono gli americani.

Non potremmo chiedere di meglio per un paese che detiene la maggior parte del patrimonio culturale mondiale, e lo lascia in gestione a James Bondi – l’agente con licenza di ucciderlo tutto. La stessa persona che si e’ affidata ad un ex manager di McDonald’s per sopraintendere i lavori del suo ministero. Grande successo: tra le termiti va a ruba l’Happy Pompei.

Intanto, i finiani gridano alla Terza Repubblica, e noi eravamo rimasti alla Prima. Con questi politici, hai sempre la sensazione di aver perso la lezione sull’equazioni di primo grado, mentre la prof ti spiega gia’ i limiti e l’analisi fattoriale. Ti manca sempre una puntata.

E nello sport, perdiamo anche con la Ferrari. Alonso sbaglia i pit stop e perde contro la squadra Red Bull. E l’ironia della metafora ritorna. L’Italia e’ da decenni che si ferma quando c’e da correre, la Ferrari si e’ finalmente adeguata al Paese.

Viviamo in una tremenda metafora d’inefficienza, deficienza e demenza. Sediamo su una miniera d’oro, e ci caghiamo sopra allegramente. Siamo creativi, ma in larga parte siamo cretini. Perche’ votiamo sempre gli stessi, perche’ non cambiamo canale, e ci sorbiamo tutti i consigli per gli acquisti.

Fino a che non staccheranno la spina della tv, ed allora saranno cazzi amari. Quelli veri.

Vespa, l’insetto

Serata finale Premio Letterario Campiello 2010. Conduce Bruno Vespa, che invita sul palco la scrittrice Silvia Avallone: “…e prego la regia d’inquadrare la sua strepitosa scollatura”. Imbarazzo tra il pubblico. Una figura barbina, per non dire, fecale.

Le reazioni all’episodio sono tantissime; le più significative sono state quelle di Gad Lerner e Michela Murgia (vincitrice del Campiello 2010). La controrisposta del giornalista non si è fatta attendere: “Alla Murgia un pò di humor non guasterebbe; e al libro di Lerner auguro di vendere almeno un terzo del mio”.

Ho atteso un pò di giorni per scrivere questo post: volevo evitare mie aggressioni truculente. Ma più ci penso, più i testicoli si animano di moti rotatori centrifughi.

La ragione è semplice. Vespa mi ricorda costantemente l’anormalità del nostro Paese. Perchè in Occidente, lui sarebbe già stato licenziato dal servizio pubblico (da noi, addirittura vogliono affidargli Sanremo) e nessun editore gli avrebbe mai pubblicato dei libri (definirli tali è già un grande sforzo d’immaginazione).

A ciò si aggiunge anche la risposta al querelle, in pieno stile “suocera inacidita”.

Le argomentazioni utilizzate sono la presunta invidia di Lerner e la “bachettonaggine” della Murgia. Vespa da giornalista saprà che attaccare la persona, e non i suoi pensieri, è indice di colpevolezza manifesta. Se poi tali attacchi sono retti da argomenti pretestuosi siamo di fronte ad inconfutabile pochezza di spirito. Che per un amicone del cardinal Bertone non è cosa da poco.

Badate bene: il comportamento di Vespa su quel palco è stato totalmente spontaneo; dubito ci sia stata volontà di offendere la Avallone. Ed è questa la punta massima di squallore: per Vespa è la norma predisporre del corpo delle donne come e quando gli pare. Questo sarebbe legittimo in Iran, dove le donne le uccidono con la leggerezza con cui si schiaccia un insetto.

Ma Caro Vespa, quì siamo in Italia. E l’unico insetto è proprio lei.

Ci riferiamo ovviamente al cognome.

Suvvia, non se la prenda: abbia anche lei un pò di senso dello humor!

San Morgan da Verona

Morgan mi era simpatico, ora mi sta sui coglioni. Non amo le conversioni last minute, non ricevo lezioni di morale da nessuno. E’ paradossale: pur di fare un misero concerto, si e’ piegato alla volonta’ del sindaco leghista Tosi.

Ma chi e’ Tosi per dire “non era un buon esempio per i giovani”? Tosi e’ uno dei sindaci più xenofobi e omofobi della scuderia bossiana. Non puo’ di certo elevarsi a vessillo della moralità uno che vorrebbe disintegrare chiunque non pronunci “pota, pota” con il suo accento da bifolco.

Io capisco che debba pur campare, pero’ Morgan poteva trovare una via alla redenzione decisamente più credibile dell’illuminazione sulla via dell’Arena. Magari un’intervista a Mollica, che e’ quanto di più vicino al Papa ci sia nell’ambito discografico. Ma convertirsi per Tosi ha senso quanto Flavia Vento in TV: nessuno.

Quando Belen Rodriguez e’ stata coinvolta in uno scandalo simile al suo, io attaccai fortemente il sindaco di San Remo che la voleva escludere dal Festival. Non fraintendetemi: io sono quello che in discoteca si schifa se vede gente sniffare o prendere pasticche. Per me la droga e’ pura merda, e i drogati mi fanno ribrezzo.

Detto cio’, e’ la mia opinione e non pretendo che diventi legge in quanto Verita’ Assoluta e Morale Incontestabile. Non sopportero’ i drogati, ma ancor meno gl’ipocriti.

Tosi crede davvero che un cantante, ridotto a menestrello senza dignita’ solo per un tozzo di pane, sia di miglior esempio per i giovani?

Siamo messi molto male, allora.