Time Machine

Riassunto delle puntate precedenti.

Berlusconi ari-scende in campo. Che fosse il camposanto stavolta. Bossi ari-parla di secessione. Di se stesso con il resto del pianeta. Il PD si ari-litiga sui PACS, ari-scrive un programma chilometrico, e si ari-allea con l’estrema sinistra.

Stavolta si chiamerà “Polo della Speranza”. Io speriamo che me la cavo. L’UDC ari-dice che le coppie gay sono incivili. Invece sposarsi dieci volte è cool, Perfi. Di Pietro ari-sbraita contro il Governo ed il Presidente Napolitano. Davvero, qualcuno gli dia un tavor a quest’uomo.

La nostra politica è come una puntata di Beautiful: sono passati 30 anni, ma Brooke si tromba sempre Ridge alle spalle di Taylor, che si consola con Erik, che si scopa una 20enne a caso, facendo incazzare Stefanie, che se la prende con Brooke. Sempre a lei torna il cetriolo.

Le stesse identiche scene(ggiate) del 1994, del 1996, del 2011, del 2006 e del 2008. Che, peraltro, si sa pure come andrà a finire. L’alleanza PD-SEL-UDC vincerà le elezioni. Dopo 2 giorni, al primo rutto del Vaticano, Casini si pecorizzerà, facendo cadere il governo.

A quel punto, arriverà il Salvatore, l’Unto del Signore. Stavolta non sarà Berlusconi, ma un altro pagliaccio, Beppe Grillo. L’Italia uscirà dall’Euro, andremo in default, i medicinali ce li pagheremo prostituendoci, e Grillo ci guarderà beatamente dal suo yacht a largo delle Cayman.

Eh già, noi italiani siamo proprio come Brooke. Quanto ce piace il centriolo!

Dalla Repubblica delle Banane all’Oligarchia del Pero

Lo scrivevo due giorni fa su Twitter: “La Lega finirà in un Belsito: la galera”.

Mai avrei immaginato che a pagare il conto sarebbe stato Boss Umberto. Con le sue dimissioni alla velocità della foce (del Po) ha stabilito un nuovo record – oltre a quelli olimpionici nella disciplina “rutti e dito medio in pubblico”. Onore alle armi: magari altri segretari di partito facessero passi indietro alle prime intercettazioni. Bossi ha dimostrato di avercelo davvero duro: apprezziamo.

Detto ció, fa ridere che il fondatore del Roma Ladrona pensiero, sia finito come Barabba. Affogando nei conti segreti di personaggi mitologici: figli somari-trote, mogli insegnanti-cartomanti, di cerchi magici-fradici, etc etc. Una versione trash-celtica dei nani e delle ballerine socialiste.

Tutti si affrettano a dire che cosi è finita la Seconda Repubblica. Stronzate giornalistiche: non era mai iniziata. Passare da corruzione per finanziare partiti, a quella per finanziare il diploma del trota sancisce solo il passaggio da una Repubblica delle Banane ad un’Oligarchia del Pero.

Pero, dal quale tutti sembrano cadere quando li si sgama con le mani in pasta. Scajola non sapeva della sua casa, Rutelli non sapeva di Lusi, e cosi via. L’insaputismo fa ancor più spavento della responsabilità diretta. Se questi non si accorgono di cosa gli accade attorno, come pretendono di governare il paese (cosa che peraltro mai hanno fatto).

Tutti si meravigliano che Monti abbia un consenso plebiscitario nonostante le stangate. Anche qui il pero regna sovrano. Gl’italiani preferiscono uno che li sta massacrando di tasse a degli inetti incapaci di intendere e di volere. Se mi devo far inculare, almeno vado da un professionista, un tecnico appunto.

Non sono anti-politco, sono anti-politici. Servono riforme radicali dei partiti; ma nessuna legge servirà se non cambieranno le teste. In tutti sensi. Si rinnovino le segreterie, i dirigenti, ma soprattutto le mentalità parassitarie che animano i partiti dell’Oligarchia del Pero. Lo si faccia subito, perché un popolo che odia i partiti inizia a farsi giustizia da solo.

E allora, sono cazzi amari per tutti.

Derattizziamo la Democrazia

Che un bimbaminkia finga di esser stata stuprata da un rom, per poi scatenare incendi nel campo nomadi, per poi smentire e chiedere scusa sembra la scena madre di CentoVetrine. Eppure, e’ successo a Torino, una citta’ del Nord, che dovrebbe essere l’avanguardia del Paese. Cazzate.

La povera cerebrolesa non voleva ammettere di aver perso la verginita’ (con un rom, pensa te!). Cosi ha inventato la storia dello stupro con amici e parenti. Che le hanno subito creduto, organizzando una fiaccolata di protesta. Nessuno ha mai pensato che alla ragazzina piacesse davvero il cazzo dell’immigrato, che avesse snobbato i fighetti torinesi con impotenza precoce da benessere inoculato endovena. Eppure, cosi e’ stato.

Nella vicenda la parte più grottesca e’ la facilita’ con cui si crede ad una demente, passando subito all’azione punitiva contro una comunita’ straniera. Processi sommari, leggi marziali, Lega Nord, Celodurismo e Uomini&Donne: questa e’ la melma protoculturale in cui sguazza il profondo nord post-industriale. Che scopre la crisi, perde la sua presunta supremazia, e si trasforma in tribu’ celtica senza arte ne’ parte.

Non sono più sorpreso da queste digressioni neoprimitive. Vent’anni di berluscobossismo non si cancellano con un governo tecnico. Servono almeno altri vent’anni di purificazione, di derattizzazione della democrazia. E dio sa quante ratti, o zoccole, la infestino ancora.

Vive l’Italie!

Grillo, mi fai schifo

Il mio disprezzo per Grillo risale agli albori del suo blog. Più volte ho criticato su queste pagine la sua “pratica anti-politica”, più volte ho rilevato una sua incredibile somiglianza a Berlusconi. Ma da ieri, non provo più disprezzo, ma reale schifo.

Ha fatto carriera il signor Grillo. Da anti-politico, ha fondato un vero e proprio partito verticistico e personale. Lo chiamano “Movimento”, ma non dichiarano verso dove si muova. Forse perche’ e’ evidente: dove vuole il suo padrone.

Ieri ha qualificato come “eroi” i blackblock che ammazzavano di botte dei ragazzi che prendono 1200 euro al mese per difendere lo Stato. Ma ha fatto anche di peggio.

Ha offuscato il movimento (questo si, vero) NoTav con il suo egocentrismo ed il suo calcolo politico. Una manovra impareggiabile di populismo e peronismo in salsa genovese. La protesta e’ il sale della democrazia. Anche quando e’ aspra, gli da vitalita’. Ma mai e poi mai invoca la violenza, che e’ sempre criminale.

E Grillo e’ questo: un criminale di bassa…Lega. Che manco più somiglia al primo Berlusconi, ma al Bossi di 20 anni fa. Si alleassero i due. E si lavassero il culo con la stessa bandiera. Tanto la merda, quando proviene dallo stesso animale, ha lo stesso fetore.

Lega..teli!

Lega. Questi sono matti da LEGARE. Non bastavano i mille insulti fatti negli anni all’Italia. L’altro giorno Calderoli, ministro della Repubblica pagato anche dai napoletani, ha dichiarato di voler andare ad aiutare Napoli. La storia si ripete: il nord vuole portare i suoi peggiori rifiuti al sud.

ieri Bossi, di fronte la morte dell’ennesimo italiano in Afghanistan, si e’ solo preoccupato dei costi: “Troppi, costano e muoiono”. Potremmo dire lo stesso dei leghisti al governo. Sono troppi, costano troppo, ma purtroppo non muoiono. Politicamente, s’intende.

Perche’ sono cimici attaccate al potere, alle poltrone, sulle quali amano sputare sopra ad ogni comizio. Ma intanto sempre seduti rimangono. Paciolli, paciolli, ad ingozzarsi di paiata romana e bucatini alla matriciana. Si sentono dei turisti della Democrazia, e non perdono occasione per ricordarcelo.

Le amministrative dello scorso maggio li hanno rimessi a posto. A furia di sputare – letteralmente – ultimatum mai fatti rispettare, hanno perso credibilita’ (se cosi la si vuole chiamare) agli occhi degli sfi-gatti di Pontida. E cosi ora sono incazzati neri, strepitano, straparlano. Ma mai, e poi mai strapazzano.

Ce l’hanno duro. Durissimo. Ma gl’italiani hanno dimostrato di sbattersene. Un maniaco sessuale al parco fa paura la prima volta, ma gia’ dalla seconda fa tenerezza. Non importa quanto ce l’abbia duro.

Coitus Inter-Rutti

Interpellata la pancia, lei rispose con un rutto. Potremmo riassumere cosi l’incontro leghista di Pontida tenutosi stamane. Hanno parlato Bossi, Calderoli e Maroni, la sacra triade celtica che ha eccitato la folla con i soliti discorsetti da bignami del giovane padano. Federalismo? La folla applaude. Meno tasse? La folla inneggia. Ministeri al Nord? La folla si scalda. Berlusconi? La folla s’incazza.

Hanno persino distribuito un volantino con scadenze ben precise da rispettare entro dicembre prossimo. Tra i vari punti programmatici anche il dimezzamento dei parlamentari. Nella lista della spesa, ci manca solo la mela che non marcisce mai, e Luca Sardella senza coppola. E noi tutti ad aspettarci grandi discorsi, e grandi aspettative.

Maroni si e’ vantato di aver inventato lui i respingimenti. Come se ad un colloquio di lavoro mi vantassi di sputare lontano. Ma lui e’ un ministro o un menestrello? E la gente felicissima di inneggiare al razzismo e alla xenofobia. Si cagano sotto (copyright Bossi) persino della loro ombra, perche e’ nera. La vorrebbero verde padano questi simpatici vecchietti di Pontida.

Papi ora deve rispondere alle richieste dei leghisti. Altrimenti, se ne va a casa, cornuto e mazziato. Ma non potra’ far nulla: la crisi finanziaria greca, il downrating di Moody’s e il pareggio di bilancio nel 2014 ingabbierebbero pure Padre Pio. Come fara’ Silvio a smarcarsi questa volta? Nessun miracolo a disposizione, nessuna svolta credibile.

Gia’. Ironica la politica. Chi di miracoli ferisce, di rutti perisce.

Al-Libi(a)-to

Il PD si e’ schierato a favore dei bombardamenti italiani alla Libia. La Lega si e’ espressa in netto disaccordo con il Governo. Sono confuso: ma la sinistra non era pacifista e la destra guerrafondaia?

Mi si dira’: il PD ha accettato una risoluzione ONU a cui non ci si poteva opporre. Rimane il punto politico: potevano comunque protestare, esprimere il loro dissenso. E’ questo che fanno le opposizioni.

La troppa “responsabilita’” ha portato allo sfracello della sinistra. Nel 2008, Veltroni ha perso, perche’ non ha fatto una campagna elettorale, ma un picnic dell’Azione Cattolica. Bersani non convince, perche’ e’ cattivo quanto Tom di Tom&Jerry.

Guardate Di Pietro o Vendola. Si appassionano, si infervorano, incitano i loro seguaci a protestare. Sono vivi, cazzo. Perche’ la politica e’ passione razionale, e’ idealismo pragmatico, e’ lotta armata di fiori, e’ una scelta di vita.

Gia’, una scelta. E’ la conditio sine qua non per fare politica. Una scelta libera e scevra da interessi personali. La prima manca al PD (che farebbe un Fassino senza la poltrona al Parlamento?), mentre la seconda manca al PDL.

La gente lo sa, e premia i partiti “estremi” che continuano ad raccogliere consensi, sondaggio dopo sondaggio. Erodendo fette di mercato ai partiti maggiori, che regalano buona parte del proprio bacino elettorale anche all’astensionismo.

Tra partiti forti e non voto, sono andati in crisi i due partiti popolari PD e PDL, che nel 2008 avevano raccolto il 70% dei voti. Alle europee del 2009 gia erano scesi al 55%, ed alle amministrative 2011 non si profila un orizzonte più prospero.

C’e’ chi canta vittoria: il bipolarismo e’ fallito, non poteva funzionare in Italia, non siamo l’Inghilterra. C’e’ un salto logico in questo ragionamento: se uno non raggiunge l’orgasmo, non significa che il sesso sia sbagliato.

“Questo” bipolarismo non funziona. “Questa” classe politica non convince. “Questa” gestione della macchina pubblica non ingrana. Esiste una sola alternativa: rinnovamento. Rinnovamento totale dell’establishment. Servono facce nuove, visioni innovative.

Non deve essere il solito makeup dei capo-lista. Queste operazioni di maquillage non prendono più per il culo nessuno. La Seconda Repubblica ne e’ la dimostrazione pura e dura. Largo ai giovani, largo ai vecchi, largo a chi abbia voglia di cambiare il paese.

Con questi dirigenti non vinceremo mai, disse Nanni Moretti. Non vorremo esserne tutti complici?

Esercito Ruttonario

Ieri la Lega ha depositato un disegno di legge sull’istituzione di eserciti regionali. Piccola bagarre con Calderoli, che pensava di aver firmato per eserciti LEGIONARI. “Mi dissocio” ha dichiarato – e per sfogarsi, ha dato fuoco al codice penale, danzando nudo ai ritmi celtici di Enya.

Bossi, ministrello delle riforme, si dice soddisfatto: “finalmente una riforma epocale”. Ma Silvio se l’e’ presa, perche’ ha il copyright sull’espressione. Umberto, amico di sempre, ha rettificato: “finalmente una riforma e’ pocale!”. Riformando anche la grammatica. Instacabile, tenero e balbuziente ministro.

La proposta di legge prevede che i nuovi militari intervengano solo in casi di emergenze sul territorio. Assieme alla Protezione Civile, e alle telecamere di Porta a Porta. Qualcuno ha obiettato che ci saranno più aiutanti che gente da aiutare. Ma Borghezio dal Parlamento europeo ha tuonato: “froci, culaton, rott in cul!”. Era solo una registrazione partita erroneamente dal suo ufficio stampa.

Rimane un mistero la copertura economica. Considerando che l’attuale esercito gia’ naviga in cattive acque, Tremonti ha ingegnato un nuovo meccanismo fiscale: un’accisa sulla pizza margherita. “Ce lo impone l’Europa, e la Cina e’ dietro l’angolo. La globalizzazione e’ colpa di Prodi” ha dichiarato ai giornalisti che gli chiedevano spiegazioni sul nuovo dazio.

Diversi i detrattori. Il ministro La Russa e’ indignato: “L’esercito non si parcellizza!”. E poi ha mandato a fanculo un passante, tanto per non perdere l’allenamento. Il PD e’ diviso. Chi sostiene sia un’ottima idea per dare occupazione, altri sono contrari perche’ e’ una riforma propagandistica. La sintesi l’ha fatta a fine serata Bersani: “Noi del PD daremo battaglia in Aula su questo provvedimento”. Nel fuori onda, il segretario si e’ rivolto a Letta, chiedendogli di cosa si stesse parlando.

Se cercate di cambiare canale, non potete. Questa e’ l’Italia, bellezze!

Dov’è la Carfagna?

Non facciamo gli ipocriti: ogni giorno decine di donne vengono picchiate e seviziate senza il nostro minimo intersse. Ora ci scandalizziamo, solo perchè c’era una telecamera a riprendere la scena. E via con i dibattiti alla macchina del caffè,  con la stessa disinvoltura con cui discutiamo delle mutande dell’ultimo tronista di Uomini&Donne. Dopo poco, l’interesse cala e torniamo a infilare la testa nella sabbia della quotidianità.

Ma il ministro delle Inopportune Disparità dov’era mai finita ieri? A pilates o in una sessione intensa di nail art? Perchè nessuno ha riportato le sue dichiarazioni. Forse il fatto che la vittima fosse una cittadina romena, e che l’aggressore fosse un ventenne romano non piace all’apparato xenofobo-propagandistico del suo governo? Bossi, quando ha sentito la nazionalità della donna, ha rettificato il comunicato stampa. L’originario recitava: “Rumeni fuori dall’Italia”; il definitivo è stato: “Italiani dentro le Rumene!”. Con il beneplacido di quel latin lover di Silvio.

Prendi una donna, trattala male – cantava Ferrandini in Teorema. Ma ormai l’unica ad essere suonata è la donna. Suonata dalla società, dal mondo del lavoro, dalla doppia vita madre-lavoratrice, da mariti ingombranti, da figli esigenti. Solo un pazzo deciderebbe di nascere donna allo stato attuale delle cose. E mi sovviene una ragazza trans che mi disse tempo fa: “E tu credi davvero che se avessi potuto sceglierlo, avrei fatto questa vita di merda?”.

Purtroppo aveva ragione. Ogni giorno di più.

Italiani veri e Italiani strillati

Vorrei che Bossi prendesse la metro con me ogni mattina alle 6. Vorrei che poi salisse in carrozza dello sporchissimo treno Roma-Nettuno che mi porta a Pomezia. Gl’italiani saranno l’1% dei passeggeri, gli stranieri la stragrande maggioranza.

Hanno tutti il loro zainetto con merenda e ricambi, sono allegri, alcuni cantano, altri dormono, altri ancora mangiano il cus cus. Ti viene il sorriso, perche’ vedi tante razze e tante storie, tutte unite dal lavoro, dalla fatica, dalla dignita’.

Vorrei che Bossi portasse con se’ suo figlio Renzo, che ha candidamente ammesso di percepire 10mila euro al mese. Vorrei chieder loro: secondo voi, se questi signori immigrati non andassero a lavoro, ci sarebbe qualche italiano disposto a svegliarsi alle 5 al posto loro? Dubito fortemente.

L’Istat sostiene che quasi il 10% del PIL dipende dagl’immigrati. Ma il paese presenta una % di lavoro nero tra le più alte in Occidente. Per cui, possiamo spingerci ad un buon 15%. Considerando che gl’immigrati sono il 7% della popolazione (ma quelli in eta’ lavorativa saranno un 5%), sono tra le fasce più produttive del paese.

E allora mi chiedo. Chi merita di più la cittadinanza italiana? Chi si sveglia alle 11 per guadagnare decine di migliaia di euro solo per stramazzare in comizio e ruttare ad ogni buona occasione, oppure chi si fa il mazzo ogni sacrosanta mattina per mandare avanti il paese?

La risposta e’ tristemente scontata. Come le opinioni di certi politici, che sembrano averle acquistate in offerta alla fiera delle ovvieta’.

Buona settimana a tutti. Italiani veri, e italiani strillati.