Ieri ho finalmente capito perchè abbiamo creato il concetto di “famiglia” e/o di “parentela”. Per avere qualcuno da costringere a venire a quelle infinite maratone di coglioni appesantiti che sono i matrimoni; solo un presunto legame di sangue, infatti, può obbligarti a subire cotanta violenza sullo scroto.
Se non fosse chiaro, ieri mio fratello si è sposato. Era MERCOLEDI’, per cui mi sono dovuto prendere dei giorni di ferie per assecondare ogni singola pazzia degli sposi e di mia madre. La cosa divertente è che noi siamo ebrei, la sposa di mio fratello è cattolica…per cui, ubi maior minor cessat: mio fratello si è convertito al cattolicesimo.
Non perchè ci credesse davvero, ma perchè per la conversione è bastato un simpatico obolo per avere un pack all inclusive battesimo-cresima-corpo-di-cristo-ascensione-in-paradiso-assicurata. Per convertirsi all’ebraismo, lei avrebbe dovuto studiare la torah per anni. Cosa avreste scelto voi? La low-cost delle religioni ovviamente.
Detto ciò, il matrimonio è durato all’infinito. Ecco una brevissima cronistoria (mica voglio smaronare anche voi!).
ore 13.30 –> vado dal fioraio a prendere il bouquet. 5 fiori messi a forma di vagina: 130euro
ore 14.00 –> arriva il fotografo che mi sottopone ad un servizio tipo La Vita in Diretta (“Sei il fatello dello sposo? Ma da quanto lo conosci?”)
ore 14.45 –> mi reco con mia madre dalla sposa a consegnare il bouquet. Il cugino gay di lei mi nota subito e dice: “ma a roma ti ho visto al muccassassina (nota disco gay di roma, ndr), vero?” e io: “sono dell’opus dei, non vado in discoteca“.
ore 16.00 –> arriviamo in chiesa. Tutti mi domandano cosa sia il muccassassina – io li distraggo facendo scivolare la nonna e spaccandole un’anca. Alcuni irriducibili continuano a chiedermi del muccassassina.
ore 16.16 –> arriva la sposa e mia nonna esclama: “marò, ma si è fatta chiatta“. La sposa non le tira uno sputo in faccia solo per non rovinarsi il trucco.
ore 16.30 –> il prete GAY (gayssimo) inizia l’omelia con “Siamo qui per unire Nicola e Simonetta..”. Mia cognata si chiama Annalisa, e Simonetta è la ex di mio fratello.
ore 16.45 –> mia nonna urla nel silenzio della chiesa: “ma perchè devo chiedere scusa, quella si è fatta chiatta”. Mia mamma la tramortisce con un candelabro.
ore 17.30 –> finisce la cerimonia e andiamo al ristorante. La badante di mia nonna si litiga con un’altra badante, perchè “io c’ho la vecchia con più malattie, la tua ha avuto solo un ictus”.
tutto tranquillo (leggi, mi sono fatto un valium che mi ha tramortito per 5 ore) fino alle ore 22.00
ore 22.00 –> arriva la torta e mia madre perde una lentina nella crema chantilly. Vuole denunciare lo chef perchè è convinta la torta si sia rubata la sua lentina.
ore 24.00 –> finisce il matrimoio, ma mia madre saluta la sposa chiamandola Simonetta.
Ore 1.30 –> sono al PC a DOVER scrivere di questa giornata tremenda.
Dopo tutte queste peripezie, mi sto seriamente domandando se l’invito al matrimonio non fosse un velato invito a commettere suicidio. E non è escluso che non lo faccia fra qualche minuto.
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