Sono un ragazzo che consegna le pizze. Lo sono sempre stato, e lo sarò per sempre. Dammi un obiettivo, dammi una scadenza, e io la porto a termine. Punto. Tutto quello che porta dal forno alla casa del cliente, il viaggio, la scoperta, per me hanno sempre avuto un’importanza marginale. Esiste l’obiettivo, e solo l’obiettivo. E finché non lo raggiungo, io non sto tranquillo. Sono fatto così, sono un ragazzo della pizza.
Sono ben consapevole che non esistono solo to-do list, target e achievements. L’esistenza non è tutto un percorso lineare, e a dire il vero, è il percorso stesso la vita. Ma io non riesco proprio a godermela se non c’è una destinazione, un fine ultimo, una sfida da affrontare. Me lo porto da quando sono piccolo, ho sempre avuto mille difficoltà per ogni cosa. E così il mio animo nato mite e meditativo è cresciuto in guerriero e determinato. Mi sono snaturato, e questa forzatura col tempo è divenuta la mia nuova natura.
E mi è andata sempre bene così. Ha funzionato la strategia. Fino ad oggi.
Quando ti rendi conto che la vita è relazione, ti cade tutto il castello di sabbia, lo scooter per consegnare le pizze si rompe, e capisci che da solo non riesci ad arrivare alla meta. Devi chiedere un passaggio, devi chiedere aiuto. Credetemi: io sudo freddo solo a pensarci. Io non do aiuto, né chiedo aiuto. Mi vedo come un automa autosufficiente da sempre. Malgrado abbia sempre saputo di non esserlo, mi sono crogiolato in questo desiderio di onnipotenza.
Ci metterò tempo ad abituarmi a questa nuova vita, serve lottare contro l’Immagine che ti eri creato. E’ difficile, ma in fondo è molto semplice. Tutto sta nello spegnere lo scooter, attaccare le cuffiette e godersi lo spettacolo che ti si propone. Senza giudizi, senza aspettative. Così, come deve essere.
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Cavolo hai descritto perfettamente la mia vita fino ad oggi!!!
Ok scendo dalla moto, metto le cuffiette e poi?
e poi goditela
Bello. Complimenti