Psicopatologia a la carte

Ormai ci siamo abituati alla psicopatologia del prossimo (e nostra). 

Non si spiega altrimenti l’indulgenza nei confronti di certi personaggi – pubblici e privati – che infestano la nostra esistenza. Ormai è all’ordine del giorno vedere:

– Gente parlare da sola per strada;

– Gente guidare come se fosse incastrata nel traffico (ma la strada è vuota);

– Gente che sparisce dalla tua vita per uno status di facebook che non ha gradito;

– Gente che dice cose razziste/omofobe/sessiste e dichiara di farlo per difendere la libertà di espressione;

– Gente che chiede l’indipendenza dal proprio Paese, solo per evadere le tasse;

– Gente che evade le tasse per milioni di euro, e viene condannata a fare da badante ai suoi coetanei;

– Gente che ama follemente la propria moglie ed i figli, e si fa scopare da magnifiche trans brasiliane superdotate;

– Gente che non vuole complicazioni sentimentali, ma a letto devi portarti righello e goniometro tanto sono complicati;

– Gente che per un minuto di gloria si fa un selfie in tutti i cessi del mondo;

– Gente che fa l’escort, ma cerca l’amore della vita;

– Gente che cerca l’amore della vita, ma va ad escort;

– Gente che ti entra in ufficio ridendo, e inizia a piangere appena gli cade una penna…

– etc etc…

Potrei continuare ad libitum, davvero. La tassonomia di patologie è così estesa, che Freud ne avrebbe da scrivere una collana De Agostini. Io non posso esimermi dall’esserne parte a pieno, ma almeno me ne rendo conto e cerco di scherzarci su. Molti pensano di essere davvero sani, e di non aver bisogno di tanto aiuto (soprattutto, chimico).

Ed è questo il vero dramma: in un mondo di pazzi, tutti finiscono per sentirsi sani.

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