Centovetrine

La vetrina esprime tutta l’essenza di un negozio; non è un caso che sia fioriti master e corsi di specializzazione per studiarne ogni piccolo dettaglio. Ebbene, miei cari trafficanti, le discoteche sono le vere vetrine delle città, o meglio, dei suoi abitanti. E’ solo in discoteca, dove potenzialmente si può essere chi si vuole e comportarsi come si vuole, e dove inevitabilmente si scoprono gli scheletri nell’armadio di ogni tessuto urbano. Vorrei soffermarmi sulla differenza tra Napoli e Roma, le due città dove ho più vissuto nella vita e dove mi sento di poter sputare sentenze con coscienza di causa.

  1. A Roma, trovi l’etichetta “NON TOCCARE” appiccicata sul viso di ogni singola persona – non sia mai cerchi di fare conoscenza – subito parte la pippa mentale “oh dio, questo ce sta a provà, ora me se accolla addosso”. A Napoli, invece, tutti portano una sola scritta: “TOCCAMI TUTTO E A FONDO”. Perché sono una città di San Tommaso che vogliono toccare per credere oppure perché sono spontaneamente meno inclini alla pippa mentale?
  2. A Roma c’è calca nei locali e si fa la lotta a chi calpesta l’altro e a chi debba guadagnare il posto migliore per mettersi in mostra. A Napoli, c’è molta più calca (i locali sono più piccoli e la popolazione è addensata), ma ti diverte il gioco di struscio, di risate, di conoscenze fugaci fatta dalla complicità del momento; ti diverte fare la fila al guardaroba, perché lì inizi a prendere in giro tutti e ad essere preso in giro da tutti:
  3. A Napoli, vige la regola dei “compartimenti stagni” – ovvero, dimmi in che locale vai e ti dirò chi sei, perché un punkabestia non si sognerebbe mai di andare alla “MELA” a via dei mille e così un figlio di papà mai andrebbe al Kinky a centro storico. A Roma, vige la legge della “contaminazione incessante” – perché, a parte casi isolati, in tutti i posti trovi ogni tipo di persona. E’ come immergersi in un’insalata mista etnico-sociale
  4. Sia a Napoli che a Roma i capi firmati (soprattutto falsi) vanno per la maggiore. Però mentre a Roma è un segno distintivo, il capo firmato parla di te, della tua classe sociale, di dove vuoi arrivare – a Napoli è più un modo per attirare l’attenzione e rimorchiare meglio. Molto più pratico come approccio.
  5. Ed infine la bellezza (soprattutto dei ragazzi): in una scala di bellezza che va da 1 a 10, Roma si attesta sulla media del 4, ma a Napoli si supera ampiamente il 7.

Insomma, se si tratta di ballare, quale meta scegliere, Napoli o Roma? Direi che la risposta, come sempre, è nella sintesi – fate come ho fatto io questo week end: il venerdì a Roma ed il sabato a Napoli. Vi beccate tutti i lati positivi di entrambe le realtà e ne uscirete decisamente carichi per la settimana che verrà.