Non sopporto i film a tematica omosessuale – mi deprimono e mi fanno incazzare allo stesso tempo. Lo stesso effetto che mi fa Paola Perego, insomma. Eppure, il film su Harvey Milk, con Sean Penn – regia di Gus Van Sant andava visto. Non foss’altro perchè tutti mi chiederanno un’opinione al riguardo. (Chissà perchè a me chiedono sempre cosa ne pensi di ogni devianza sessuale e umana esista. No, ragazzi, non lo so se la De Filippi davvero si scopa la Barale!).
Detto ciò, il film è semplicemente ed inequivocabilmente magnifico. Sarà uno Sean Penn divino nella sua interpretazione – manco Rupert Everett riuscirebbe a fare una checca in maniera così poco macchiettistica. Sarà una ricostruzione storica ed una fotografia da neorealismo italiano. Sarà che la storia di Milk somiglia spaventosamente a quella di Obama – in termini di primo politico di rilievo non bianco, protestante, eterosessuale e mangiapatatine da sofà. Sarà che avevo una fame da pazzi e dovevo convincere il mio stomaco che valeva la pena attendere ben 2 ore prima inforcare un tacchino di 2 kg.
Oltre al film, il vero spettacolo era il pubblico in una sala ultragremita. Un fritto misto di etero, gay, bianchi, neri, cinesi etc etc. Sembra giochi senza frontiere – e non parlo del noto film porno.
Un film da vedere soprattutto a chi dà per scontato la libertà e diritti umani.
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